THE BLACK PERIOD


Franko B, alla seconda mostra personale alla Galleria Pack, ci sorprende una volta ancora svelando una nuova direzione nella sua ricerca. Per l’occasione, l’artista lascia da parte la pratica della performance che gli ha valso i maggiori riconoscimenti internazionali, per concentrarsi esclusivamente sul medium pittorico, proponendoci una serie di opere inedite di grande dimensioni caratterizzate dall’uso esclusivo del (non)colore nero.

Nel 2002, Franko B ha realizzato una serie di opere al neon: scritte e disegni semplici trasposti in luce rossa, i cui motivi rimanevano impressi sulla retina dello spettatore, soggetto alla persistenza della luce. Le pitture nere rappresentano una continuazione di questa indagine su nuove forme di scrittura e d’impronta visiva. Il segno tracciato con la pittura acrilica segue un suo percorso contorto, mentre la luce gioca sulle superficie, s’introduce nella materia, sposa le sagome a rilievo. Il nero del dipinto diviene così un fulcro, una cornice visiva che assorbe la rappresentazione per farla riemergere successivamente a favore dei giochi di luce, aprendo uno spazio insospettabilmente ricco e profondo.

In questo nuovo ciclo pittorico, l’artista ha privilegiato tre generi di soggetti: la natura, evocata attraverso rappresentazioni vegetali o animali “genuine”; il corpo maschile desiderato ed erotizzato ed infine, una serie ispirata ad eventi di attualità internazionale i cui protagonisti sono vittime di violazioni della dignità umana (i riferimenti alle esazioni dei militari americani nelle prigioni di Abu Grhaib o alle esecuzioni di giovani uomini in Iran sono facilmente reperibili). Queste tematiche s’intersecano nell’espressione di una vanitas contemporanea, distillando una riflessione elegiaca sull’impermanenza e il passare del tempo, riassunta nel sorriso sarcastico dello scheletro che compare in uno dei dipinti. In queste opere, l’autore ci mette a confronto con un teatro buio, in cui si materializzano diversi stati esistenziali: da una condizione primitiva e idilliaca fino ad una completa disumanizzazione. Natura e innocenza versus barbarie e disumanità, queste ultime rappresentate da torture

sofisticate, disegnano un movimento circolare perpetuamente ripercorribile in entrambi i sensi.                   

Filo rosso di tutta l’opera dell’artista, il corpo rimane al centro della narrazione: oggetto del desiderio, malato o senza difese, steso o ripiegato, violentato e umiliato o a sua volta minaccioso, denudato o coperto dallo scudo dell’uniforme militare.

A complemento della mostra, l’ultima stanza della galleria è stata pensata come uno spazio lounge, di documentazione video e multimediale sull’intero percorso artistico di Franko B. Tra i materiali, sarà visibile il recentissimo documentario realizzato da Victor Ibañez in occasione della performance alla Certosa di Padula (nell’ambito della manifestazione Fresco Bosco a cura di Achille Bonito-Oliva, giugno 2006) dal titolo Franko B – Fresco Bosco, con un intervista esclusiva all’artista.